“Gli Spietati” 30 anni: la carabina Spencer 1860

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“Gli Spietati” 30 anni: la carabina Spencer 1860

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Parliamo di un'altra importante arma che Clint Eastwood incluse nel suo film western Gli Spietati: la carabina a ripetizione Spencer 1860, protagonista assoluta della Guerra Civile Americana e degli anni che seguirono, con le Guerre Indiane e la definitiva conquista della frontiera americana

Film “Gli Spietati”: la carabina Spencer 1860

Film / 30 anni de “Gli Spietati” (Unforgiven, 1992)


Dal punto di vista cinematografico, nel film di Clint Eastwood “Gli Spietati” (Unforgiven, 1992), quella di dare al co-protaagonista Ned Logan (Morgan Freeman) – amico di William Munny (Clint Eastwood) – una carabina Spencer rappresenta una scelta molto plausibile all’interno della storia, come arma di un anziano fuorilegge in pensione, e si dimostra decisamente efficace nel film. Un aspetto particolarmente realistico è come Ned Logan non cerchi di procurarsi un’arma più moderna, ma usi ciò con cui ha acquisito esperienza e dimestichezza, e di cui ha imparato a fidarsi.

 

Per quanti hanno già visto il film (ma anche per gli sprovveduti che ancora non lo hanno visto) diciamo subito che nella logica del racconto, è proprio per lo stretto legame che lega la carabina Spencer al personaggio Ned Logan, che nella scena finale del film, William Munny userà proprio quest’arma per uccidere lo sceriffo Little Bill Daggett (Gene Hackman), proprio per vendicare il suo amico Ned, utilizzando la “sua” arma (Clint Eastwood è un perfezionista, e noi apprezziamo).

“Gli Spietati” 30 anni: la carabina Spencer 1860

Il film è ambientato nel 1881, o poco dopo: ce lo dice il pistolero “Bob l’Inglese” (Richard Harris), facendo riferimento al recente omicidio del Presidente americano James Garfield, avvenuto proprio il 2 luglio 1881. In quegli anni, a vent’anni esatti dalla sua effettiva entrata in servizio, la carabina da cavalleria Spencer modello 1860 era ancora una delle armi più diffuse nelle case di moltissimi pionieri, spesso ex militari, o ex sbandati: come probabilmente lo era Ned Logan, che nel film, avendo una piccola fattoria nel Kansas e un passato burrascoso insieme all’amico William Munny, aveva probabilmente vissuto il dopoguerra difficile che colpì appunto il Kansas dopo la Guerra Civile.

 

Fatta questa doverosa introduzione storica al racconto, per “collocare” l’arma all’interno del racconto del film, vediamo ora l’arma in questione: la carabina da cavalleria Spencer modello 1860.

Carabina da cavalleria Spencer 1860

Carabina da cavalleria Spencer 1860

Molti credono che l’Henry sia stato il primo fucile a ripetizione a retrocarica a cartuccia metallica, ma in realtà le date dei brevetti di queste due armi, depositati lo stesso anno, parlano chiaro: Spencer, marzo 1860; Henry, ottobre 1860.

 

Per quanto l’Henry sia stato indubbiamente il primo fucile a retrocarica a 1) espellere il bossolo sparato, 2) camerare una nuova cartuccia e 3) armare il cane con un singolo azionamento della leva di caricamento, non è stato tuttavia né il primo, né l’unico fucile a leva a cartuccia metallica impiegato durante la Guerra Civile Americana. Né, tantomeno, la prima arma a ripetizione a retrocarica, con cartuccia metallica, ad essere stata adottata dalle forze armate statunitensi.

 

Questo primato va al fucile a ripetizione Spencer, ma il primo ostacolo da superare fu proprio quello della munizione: una cartuccia abbastanza potente da competere con i fucili Springfield ad avancarica a palla Minié calibro .58 usati dall’Esercito, ma abbastanza corta da poter essere impiegata nel relativamente complesso meccanismo di una carabina a ripetizione a retrocarica. Spencer creò dunque una cartuccia a percussione anulare, la .56-56 Spencer, con prestazioni balistiche che superavano quelle dello Springfield.

“Gli Spietati” 30 anni: la carabina Spencer 1860

A differenza dell’usuale modo di denominare le cartucce nel XIX secolo, con due numeri indicanti calibro e peso della polvere, I due numeri della .56-56 Spencer indicano il diametro del bossolo sopra il rim e al colletto. Altre cartucce Spencer, come la .56-52, .56-50 e .56-46 erano rastremate e dotate di palle di calibro minore.
 

Il grosso calibro di questa cartuccia rimfire (a percussione anulare) consentiva di contenere molta polvere in un bossolo corto. La cartuccia sparava una palla da 350 grani a circa 370 m/s, per un’energia alla bocca di 1.525 joule, contro la contemporanea palla Minie calibro .58 da 500 grani, propulsa a 289 m/s per un’energia di circa 1.355 joule,

 

Dunque, non facciamoci ingannare dalla dicitura “rimfire”: la .56-56 Spencer era una cartuccia potente e più che adatta all’uso bellico.

 


Foto: una cartuccia originale .56-56 Spencer prodotta dalla Winchester

(Credit: Jim Miles / CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

Quando nel 1860 arrivò lo Spencer, i fucili militari erano sostanzialmente ancora armi monocolpo ad avancarica o, raramente, a retrocarica, ma con cartuccia di carta (come nel caso dello Sharps 1859).

 

Christopher Miner Spencer inventò un meccanismo a ripetizione manuale che permetteva a un fucile di alimentare cartucce da un serbatoio tubolare inserito nel calcio dell’arma, tramite un otturatore rotante che prelevava la cartuccia e la camerava in canna.

 

Anche se richiedeva tre distinte azioni necessarie a riarmarlo, con un minimo di pratica lo Spencer era un fucile capace di una buona cadenza di tiro, con una media di 20 colpi al minuto, contro i 2-3 dello Springfield. Il progetto era valido, robusto e, soprattutto, molto affidabile.

Abbassata la leva, l'otturatore ruota all'indietro e una nuova cartuccia è pronta ad essere camerata, quando l'otturatore tornerà in posizione di chiusura

Abbassata la leva, l'otturatore ruota all'indietro e una nuova cartuccia è pronta ad essere camerata, quando l'otturatore tornerà in posizione di chiusura

Il serbatoio si trova nel calcio, con 7 cartucce disposte linearmente in un tubo metallico, che contiene anche la molla di alimentazione.

 

Per caricare la carabina bisogna innanzitutto estrarre dal calcio il tubo del serbatoio, introdurre nel calcio 7 cartucce e reinserire al suo posto il tubo con la molla che, comprimendosi, spinge le cartucce in avanti, verso il sistema di armamento dell’arma.

 

La sequenza di sparo si compie:
 

  1. Abbassando e poi risollevando la leva di caricamento (che funge da guardia del grilletto ed è incernierata alla carcassa), per aprire l’otturatore, prelevare dal serbatoio una nuova cartuccia e spingerla in canna, mentre l’otturatore torna in posizione di chiusura.
     
  2. Armando il cane a mezza monta (la monta di sicurezza).
     
  3. Armando poi completamente il cane solo quando pronti a sparare.

 

La sequenza si ripete sette volte, ovvero il numero di cartucce contenute nel serbatoio all’interno del calcio. Per questo motivo, proprio per i suoi sette colpi, fu in effetti lo Spencer, e non l’Henry, ad essere definito “il maledetto fucile yankee che lo carichi la domenica e spara tutta la settimana”.

Il tubo metallico del serbatoio, contenente la molla che spinge le cartucce all'interno del calcio

Il tubo metallico del serbatoio, contenente la molla che spinge le cartucce all'interno del calcio

Vista in sezione del calcio, con le 7 cartucce nel tubo metallico con la molla di alimentazione

Vista in sezione del calcio, con le 7 cartucce nel tubo metallico con la molla di alimentazione

Abbassando la leva (la guardia del grilletto) si apre l'otturatore rotante

Abbassando la leva (la guardia del grilletto) si apre l'otturatore rotante

“Gli Spietati” 30 anni: la carabina Spencer 1860
Generale James Wolfe Ripley

Generale James Wolfe Ripley

Sfortunatamente, gli alti papaveri militari dell’epoca avevano la fissazione che un fucile a ripetizione avrebbe fatto sprecare cartucce, sovraccaricando una catena logistica già allo stremo per la Guerra Civile.

 

Ciononostante, nel 1861 Spencer presentò il suo fucile alla commissione di prova al Cantiere Navale di Washington, e il Dipartimento Navale ne commissionò 700. Era ben lungi dall’essere la ricca commissione governativa cui Spencer aspirava, ma era comunque qualcosa e, con acume imprenditoriale, Spencer decise di produrre altri 300 fucili per sé, da vendere sul mercato privato, per un totale di 1.000 fucili tondi.

 

Spencer aveva ragione: molti ufficiali che avevano assistito alle prove vollero comprarlo privatamente e lo mostrarono ai loro colleghi, i quali si affrettarono a loro volta a procurarsene, arrivando ad avere intere unità armate di Spencer, come il 5° e 7° Cavalleria del Michigan, comandati da George Armstrong Custer, che si distinsero a Gettysburg.

 

Nonostante questo, l’Ordnance Department si opponeva ancora cocciutamente all’adozione di armi a ripetizione.

 

Spencer non desistette: il 18 agosto 1863 Spencer fissò un appuntamento con il presidente Abramo Lincoln, che accolse l’inventore e il suo fucile sul prato dietro la Casa Bianca (che tempi, in cui un privato cittadino poteva andare con un fucile ad incontrare il Presidente sul prato della Casa Bianca!)

 

Lincoln apprezzò molto il fucile e il giorno seguente, con suo figlio e lo stesso Spencer, tenne una prova di tiro a Washington, sull’ampia spianata che oggi è il Monumento a Washington.

 

La dimostrazione a fuoco fu un successo, e Lincoln ordinò al capo dell’Ordnance Department, il generale James Wolfe Ripley, di adottare lo Spencer. Tuttavia, la resistenza verso l'adozione di armi a ripetizione era ancora così forte che il generale Ripley non eseguì l'ordine.

 

Un luogo comune diffuso fra gli appassionati di armi della Guerra Civile americana raffigura spesso il generale Ripley come un idiota, ma forse le cose non stanno così, e gli storici moderni sono propensi a giustificare la sua decisione sulla base di problemi oggettivi legati alle forniture militari che le armi a ripetizione avrebbero causato nella logistica di approvvigionamento dei reparti operativi sul campo.

 

Sta di fatto che a causa della sua disobbedienza, nel settembre 1863 Ripley fu rimosso dal suo incarico e lo Spencer venne finalmente adottato dall’Esercito, la Cavalleria e la Marina, dimostrando i vantaggi oggettivi dell'arma.

Film: "Gli Spietati" (Clint Eastwood, 1992)

Film: "Gli Spietati" (Clint Eastwood, 1992)

L'adozione del fucile Spencer da parte dell’Ordnance Department non fu immediata, a causa di una certa opposizione che la burocrazia militare del tempo ancora nutriva nei confronti delle armi a ripetizione (a dire il vero, non sempre a torto).

 

Lo Spencer venne di fatto adottato solo alla fine del 1863 ed ebbe enorme successo: tra il 1860 e il 1869 ne vennero prodotti più di 200.000, la gran parte dei quali vide impiego in ambito militare e civile nelle regioni di frontiera, con alcuni adottati anche dai francesi e usati nella guerra Franco-Prussiana.

 

Ma il quasi contemporaneo arrivo del Winchester 1866, con il suo sistema di caricamento più semplice, veloce e fluido (e più economico da realizzare), rese lo Spencer obsoleto, e la Spencer Rifle Manufacturing Co. terminò le attività nel 1869.

 

Christopher Miner Spencer, tuttavia, non si fermò: la sua mente creativa proseguì a lavorare per altri 40 anni su molti altri progetti nell’ambito delle macchine industriali, guadagnandosi la fama di uno dei più importanti progettisti americani di tutti i tempi.

 

Lo Spencer è ancora popolare, e Chiappa Firearms ne produce oggi una riproduzione fedele, disponibile nel popolare e intramontabile .45 Colt, in .44-40 Winchester e anche in calibro .56-50 a percussione centrale, molto popolare negli USA per la sua “vicinanza” col calibro originale e ricaricabile grazie alla disponibilità di bossoli Starline.

Ad eccezione della munizioni, oggi a fuoco centrale, la moderna replica di Chiappa Firearms ricalca fedelmente estetica e meccanica dell'arma originale.

Ad eccezione della munizioni, oggi a fuoco centrale, la moderna replica di Chiappa Firearms ricalca fedelmente estetica e meccanica dell'arma originale.

Chiappa Firearms Spencer...