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Direttiva Europea Armi: l'iter parlamentare è concluso

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Direttiva Europea Armi: l'iter parlamentare è concluso

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Arrivato ieri il parere della I Commissione della Camera dei Deputati, oggi quello della I Commissione del Senato e il 26 luglio quello della XIV Commissione del Senato, il Parlamento ha concluso l'esame del disegno di decreto legislativo per il recepimento della direttiva europea sulle armi. La palla passa di nuovo al governo.

Il Parlamento ha finito...

L'Onorevole Gianluca Vinci (Lega), relatore alla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati per il testo relativo al recepimento della direttiva europea sulle armi

L'Onorevole Gianluca Vinci (Lega), relatore alla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati per il testo relativo al recepimento della direttiva europea sulle armi

Con la pubblicazione, nella giornata di ieri, del parere della I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati e con l'arrivo oggi di quello della I Commissione Affari Costituzionali del Senato sul disegno di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2017/853 relativa al controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi, il Parlamento ha concluso il suo lavoro sulla proposta presentata a maggio dall'uscente governo Gentiloni e la cui analisi aveva subito uno slittamento a giugno a causa del ritardo nell'insediamento del governo giallo-verde e della necessità dunque di più tempo per una valutazione obiettiva e corretta.

Lo scorso giovedì 26 luglio era arrivato il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione Europea) del Senato; toccherà ora di nuovo al Consiglio dei Ministri decidere se approvare il decreto legislativo così come licenziato dal precedente governo l'11 maggio scorso o se invece mettervi mano – e, nel caso, se recepire o meno le raccomandazioni delle commissioni parlamentari.

VIDEO / Recepimento Direttiva Europea sulle armi - Intervista all'On. Gianluca Vinci

LE NOTIZIE DI OGGI...

Decisamente positive le osservazioni contenute nel documento presentato dalla I Commissione Affari Costituzionali del Senato, pubblicato questa mattina, l'ultima in ordine di tempo, che pone definitivamente la parola "fine" all'iter parlamentare.

Stanti le osservazioni contenute nel documento della Commissione Affari Costituzionali del Senato, si direbbe proprio che la situazione non è più preoccupante come si pensava.

Tra le osservazioni del Senato troviamo:

  • Divieto assoluto di retroattività delle nuove norme imposte dalla direttiva europea.
  • Aumento da 6 a 12 delle armi sportive detenibili e possibilità di trasporto e uso delle armi in collezione.
  • Eliminazione della discrezionalità dei Questori nell'imporre limitazioni su tipologia e quantità di munizioni acquistabili durante il periodo di validità delle licenze di porto o trasporto di armi.
  • Aumento a 10 colpi per le armi lunghe e a 20 colpi per le armi corte dei colpi consentiti nei caricatori delle armi di categoria diversa dalla A7, oggi limitati rispettivamente a 5 e 15.
  • La categoria di "tiratori sportivi" a cui è consentita la detenzione e l'uso delle armi di categoria A6 (demilitarizzate) e A7 (armi ex-B7 con caricatore di capacità superiore ai 10 colpi) comprende "non solo gli iscritti alle Federazioni del CONI, ma anche gli iscritti alle Federazioni di altri Paesi UE, agli iscritti alle Sezioni del Tiro a Segno Nazionale, agli appartenenti alle associazioni dilettantistiche affiliate al CONI, nonché agli iscritti a poligoni e campi di tiro privati."
  • Introduzione della possibilità di presentare tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) la denuncia di acquisto e detenzione armi e munizioni sia ai Commissariati di Polizia che ai comandi-stazione dei Carabinieri.
  • Ridefinizione delle categorie di "arma da guerra" definite dalla Legge 110/1975, cosa che potrebbe finalmente portare alla legalizzazione delle armi corte in calibro 9x19, o "9 Parabellum" che dir si voglia.
  • "Il contratto a distanza" – come quello che si realizza acquistando beni attraverso siti online – non può essere vietato, purché chi vende effettui controlli sull'identità dell'acquirente e sul possesso da parte dello stesso delle necessarie licenze.
I documenti pubblicati ieri e oggi pongono fine all'analisi parlamentare della bozza di decreto legislativo: il parere del Senato era arrivato già giovedì scorso

I documenti pubblicati ieri e oggi pongono fine all'analisi parlamentare della bozza di decreto legislativo: il parere del Senato era arrivato già giovedì scorso

CLICCA QUI PER LEGGERE E SCARICARE IL PARERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

I precedenti pareri di Camera e Senato: luci e ombre

Fabio Di Micco (Movimento 5 Stelle), relatore del provvedimento presso la XIV Commissione Politiche dell'UE al Senato

Fabio Di Micco (Movimento 5 Stelle), relatore del provvedimento presso la XIV Commissione Politiche dell'UE al Senato

Come sempre quando si parla di lavori parlamentari, i documenti restanti – i pareri della I Commissione (Affari Costituzionali) della Camera e della XIV Commissione (Politiche dell'Unione Europea) del Senato – contengono luci e ombre. Tuttavia è importante ricordare che i pareri delle commissioni parlamentari non sono vincolanti, e che l'ultima parola spetta al governo, trattandosi di un decreto legislativo.

Tra le note positive, svanisce il pericolo della non collezionabilità delle armi di categoria A6 (demilitarizzate) e A7 (le attuali B7 quando dotate di caricatori non "mutilati"), ventilata nelle scorse settimane.

Se le osservazioni della Camera dei Deputati dovessero essere accolte, svanirebbe anche l'obbligo di dichiarare di aver informato i conviventi maggiorenni quando si fa domanda di primo rilascio o di rinnovo di qualsiasi licenza d'armi.

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ASPETTI MEDICO/SANITARI

Tra le osservazioni della Commissione Affari Costituzionali della Camera c'è anche il suggerimento di collegare i database dei detentori d'armi con quelli del Servizio Sanitario Nazionale al fine di identificare rapidamente i titolari di licenza d'armi che, per intervenuta patologia o terapia, si trovino in condizioni d'incompatibilità con il titolo.

Una norma che potrebbe semplificare l'iter di rilascio delle certificazioni mediche necessarie ai porti d'arma, anche se sull'eventuale accoglimento e praticabilità di tale norma si dovrebbe vigilare per evitare che anche la semplice prescrizione di un comune ansiolitico renda improvvisamente incompatibili un numero enorme di legittimi possessori e utilizzatori di armi da fuoco.

Svanito (si spera!) il rischio di ulteriori restrizioni al possesso e uso di armi sportive e difensive d'impostazione più moderna. Tutto sommato, fatti gli dovuti scongiuri, ci avviamo verso un recepimento positivo della direttiva europea

Svanito (si spera!) il rischio di ulteriori restrizioni al possesso e uso di armi sportive e difensive d'impostazione più moderna. Tutto sommato, fatti gli dovuti scongiuri, ci avviamo verso un recepimento positivo della direttiva europea

Foto di Oleg Volk

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CUSTODIA DELLE ARMI

Preoccupante è l'osservazione, sia da parte della Camera che del Senato, sulla possibilità di imporre canoni uniformi su tutto il territorio nazionale per la custodia in sicurezza delle armi.

Sebbene certo la custodia in sicurezza sia un principio condivisibile, il rischio è che eventuali funzionari o politici incaricati di stabilire tali criteri – se male informati o ostili al nostro mondo – possano proporre canoni estremamente restrittivi e costosi come quelli contenuti nella proposta di legge dell'ex giudice Edoardo Mori che tante polemiche ha scatenato nei mesi scorsi presso la comunità degli appassionati d'armi in Italia.

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TRASPORTO E SCORTA DI ARMI 

Un altro punto su cui vigilare – preoccupante, stavolta, dal punto di vista degli operatori professionali – riguarda la proposta di alcuni canoni di sicurezza aggiuntivi per il trasporto di armi di categoria A6 (armi demilitarizzate) e A7 (armi di categoria ex-B7 qualora dotate di un caricatore di capacità standard).

Il parere della Camera dei Deputati prevede nuove autorizzazioni di Polizia e l'obbligo di scorta con Guardie Particolari Giurate per il trasporto di tali armi dai magazzini ai rivenditori, e viceversa. Nessuna nuova complicazione per gli utenti finali, ma le nuove misure di sicurezza – peraltro inutili dato che già oggi esistono autorizzazioni di Polizia e scorta con personale armato di tali trasporti – ha il potenziale per causare aggravi nel prezzo al pubblico.

CONTRATTI A DISTANZA 

Se non altro, è tramontato il rischio di divieto di perfezionamento a distanza dei contratti di vendita di armi e munizioni, come ad esempio quelli che si realizzano quando si ordinano prodotti legali attraverso siti online legali: una misura che parlamentari molto male informati o faziosi hanno cercato nella giornata di ieri di far passare come uno sdoganamento delle vendite di armi su Internet, ma che in realtà consentirà di continuare a contattare a distanza armerie per ordinare prodotti, fermo restando che per il ritiro ci si dovrà comunque e sempre recare personalmente in armeria muniti di regolare licenza di acquisto o porto d'armi in corso di validità!

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ARMI AD ARIA COMPRESSA

Ultima nota dolente relativa al documento della Camera dei Deputati è quella in cui si legge: «Valuti infine il governo, anche in relazione ai recenti fatti che hanno messo in luce i rischi di un abuso di tali strumenti, l’opportunità di inserire disposizioni concernenti la tracciabilità delle armi da sparo a modesta capacità offensiva».

Senza troppi giri di parole, la nostra speranza è che tale parere venga ignorato, dal momento che tracciare strumenti sportivi a modesta capacità offensiva non porterebbe certo a nessun vantaggio reale per la pubblica sicurezza.

La comunità sportiva non merita di pagare collettivamente per i gesti sconsiderati di pochi individui dalla mente bacata, senza peraltro contare che tali episodi sono assolutamente sporadici e non in aumento, ma semplicemente e purtroppo enfatizzati maniacalmente dai mass-media schierati su posizioni disarmiste.

E adesso...?

Il governo dovrà valutare i pareri e le condizioni di Camera e Senato ed emanare la versione finale del decreto legislativo entro settembre

Il governo dovrà valutare i pareri e le condizioni di Camera e Senato ed emanare la versione finale del decreto legislativo entro settembre

Come già scritto, la palla torna ora al governo, che dovrà valutare i pareri delle competenti commissioni parlamentari ed emanare una versione definitiva del decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sulle armi entro la data limite del 14 settembre prossimo, senza poter ignorare le condizioni poste dalla I Commissione del Senato.

Che accada prima o dopo la pausa estiva ormai imminente, il comparto armiero italiano, comprensivo delle associazioni dei possessori, si mantiene vigile e attivo per assicurarsi che il recepimento non contenga norme penalizzanti, e che siano recepite le osservazioni e le condizioni favorevoli per la nostra categoria scartando o migliorando i punti più critici.

Va sottolineato l'eccellente lavoro del Comitato Direttiva 477, che ha efficacemente lavorato in silenzio, per assicurarsi che sulla strada del procedimento non si aprissero "buche" decisamente pericolose per la nostra comunità.

Ora che il traguardo è in vista, è più importante che mai per tutti i possessori, gli appassionati e i professionisti che hanno a che fare ogni giorno con le armi dare il loro contributo per rafforzare il Comitato Direttiva 477 in vista delle sfide future, che si annunciano più ardue e impegnative che mai!

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