• Il Leupold D-Evo (a sinistra) montato in copia con un punto rosso olografico Leupold LCO

Leupold D-EVO e LCO, il Team Tattico

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Leupold D-EVO e LCO, il Team Tattico

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Ho scoperto il Leupold D-Evo quasi per caso, mentre ero alla ricerca di un cannocchiale variabile 1-6X da montare sul mio M4. Ho capito subito che dovevo assolutamente provarlo

Leupold D-EVO e LCO, il Team Tattico

Leupold D-EVO e LCO, il Team Tattico

Il Leupold D-EVO è un dispositivo tanto semplice quanto ben congegnato: un’ottica a 6 ingrandimenti posta dietro a un mirino a punto rosso reflex come il Leupold LCO (ma qualsiasi altro mirino a punto rosso va bene, purché più alto del D-EVO).

La peculiarità è che il D-EVO non lavora in linea di mira diretta, ma come un periscopio laterale. Un doppio prisma trasferisce la luce in modo tale che obiettivo e oculare siano spostati lateralmente così da poter guardare “attorno” alla base del punto rosso.

L’oculare stesso è peculiare, in quanto non è circolare: la parte superiore è appiattita, così che dalla posizione di tiro le visuali del Leupold LCO e del Leupold D-EVO si completano a vicenda.

Ci si potrebbe chiedere il perché di un progetto tanto anticonvenzionale quando ci sono valide ottiche 1-6x e ingranditori basculanti 3-4x sul mercato. Orbene, il Leupold D-EVO risolve diversi problemi che queste soluzioni più convenzionali presentano.

Da sinistra: l'ottica Leupold D-EVO e il punto rosso Leupold LCO, con le loro scatole

Da sinistra: l'ottica Leupold D-EVO e il punto rosso Leupold LCO, con le loro scatole

L'ottica 1-6x Leupold D-EVO

L'ottica 1-6x Leupold D-EVO

Il punto rosso Leupold LCO

Il punto rosso Leupold LCO

Per quanto visivamente intrigante, in perfetto stile "Star Wars", la coppia di ottiche montata sull'arma risulta alquanto ingombrante

Per quanto visivamente intrigante, in perfetto stile "Star Wars", la coppia di ottiche montata sull'arma risulta alquanto ingombrante

Teniamo sempre presente che, sebbene utilizzabile anche da solo, il Leupold D-EVO è pensato per essere utilizzato in connubio con un punto rosso, preferibilmente di tipo reflex: è quindi in questa configurazione che ne analizzeremo le sue caratteristiche.

Prima di tutto, i cannocchiali variabili sono piuttosto pesanti. Anche se al peso di 391 grammi del D-EVO va sommato il peso del punto rosso, l’accoppiata è comunque più leggera della maggior parte delle ottiche sul mercato (a cui va poi aggiunto il peso degli anelli o della staffa di montaggio).

Con un cannocchiale variabile regolato sull’ingrandimento minimo di 1x il reticolo è piccolo e l’ottica approssima il punto rosso, mentre assume le piene dimensioni al massimo ingrandimento, dove si intende faccia il suo lavoro.

Ma persino a un ingrandimento di 1x, un cannocchiale variabile richiede un buon allineamento occhio-obiettivo per acquisire correttamente punto rosso e bersaglio, allineamento che non è nemmeno lontanamente così veloce da ottenere come con un punto rosso tradizionale.

Sebbene certamente utilizzabile, si sta barattando il punto di forza principale di un mirino a punto rosso, ossia la fulmineità di acquisizione, in cambio di migliori prestazioni a lungo raggio. Si può compensare imparando a mantenere una posizione costante della testa sul calcio, una necessità anche per utilizzare il D-EVO al meglio, ma non necessaria per il punto rosso accoppiato al D-EVO stesso.

In un’emergenza si può dunque usare il punto rosso al meglio, mantenendo la testa alta per una miglior consapevolezza della situazione o per un tiro di stoccata, ignorando il D-EVO, salvo poi sfruttarlo quando ci siano il tempo e le circostanze adatte.

Per le nostre prove, il Leupold D-EVO e il mirino a punto rosso LCO sono stati montati su Colt M4 Commando con canna da 12"

Per le nostre prove, il Leupold D-EVO e il mirino a punto rosso LCO sono stati montati su Colt M4 Commando con canna da 12"

In alto, ciò che vedete attraverso il mirino LCO; in basso, la vista offerta dal D-EVO

In alto, ciò che vedete attraverso il mirino LCO; in basso, la vista offerta dal D-EVO

Gli ingranditori a loro volta si limitano a ingrandire l’immagine, ma il riferimento di mira resta il punto rosso, che è tutt’altro che ideale per il tiro di precisione a distanze più lunghe.

Per giunta, le ottiche variabili necessitano di tempo per effettuare la zoomata, gli ingranditori basculabili richiedono tempo per premere il pulsante che sgancia il supporto facendoli spostare, e per essere riportati in linea se si vuole l’ingrandimento, mentre le micro ottiche a punto rosso spesso associate a ottiche con ingrandimento comportano un considerevole incremento di ingombro in altezza o laterale, e richiedono di inclinare l’arma o spostare considerevolmente la testa per acquisire una visuale di tiro appropriata: il D-EVO lavora pressoché istantaneamente, è solo necessario spostare leggermente lo sguardo sull’immagine ingrandita, o guardare nuovamente appena più su, al punto rosso, senza muovere null’altro che l’occhio.

Anche a distanza ravvicinata, ove le circostanze lo permettano, si può usare il D-EVO per una miglior identificazione del bersaglio prima di usare il punto rosso per mirare mantenendo una visuale più ampia.

A distanze maggiori, si può tenere l’occhio sul punto rosso per una miglior consapevolezza dell’ambiente circostante mentre si prende una mira sommaria, per poi abbassare lo sguardo sul D-EVO per perfezionare la mira un attimo prima di sparare.

In più, mentre un singolo dispositivo ottico è necessariamente azzerato a una specifica distanza, che può non essere ideale per ingaggi a breve e lungo raggio, abbisognando di correggere il punto di mira per compensare, è possibile azzerare il punto rosso a 25 metri e il D-EVO a 200, così da avere un azzeramento specifico per ogni circostanza.

Montate sull'arma, le due ottiche vengono controllate per verificarne l'allineamento

Montate sull'arma, le due ottiche vengono controllate per verificarne l'allineamento

Le due ottiche sono conformate in modo tale che il D-EVO si trova collocato dietro all'LCO, abbassato, per lasciare libera la visuale del punto rosso

Le due ottiche sono conformate in modo tale che il D-EVO si trova collocato dietro all'LCO, abbassato, per lasciare libera la visuale del punto rosso

Il reticolo del D-EVO ha diverse interessanti caratteristiche: ha una compensazione balistica incorporata, così che è necessario azzerarlo senza più dover toccare alcunché, oltre a essere dotato di punti di riferimento per bersagli in movimento o vento laterale e di una stadia per valutare la distanza del bersaglio, note le sue dimensioni.

La compensazione è particolare perché include uno spostamento laterale per compensare il fatto che l’obiettivo non è sull’asse verticale della canna. La regolazione è in click di 0,1 MIL, molto facile da usare per tiratori che utilizzino il sistema metrico decimale dato che un click è pari a 1 cm a 100 metri.

Vista frontale del Leupold D-EVO

Vista frontale del Leupold D-EVO

Vista posteriore del Leupold D-EVO

Vista posteriore del Leupold D-EVO

Pur con tutte le sue apprezzabili virtù, il D-EVO non è privo di qualche inconveniente.

In primo luogo, sporge lateralmente sulla destra dell’arma. Anche se non è certo un problema su armi spesso dotate di torce tattiche, puntatori laser, telemetri e altri accessori, è comunque un fattore da considerare.

In secondo luogo, occlude parzialmente la visuale a un tiratore mancino.

Occupa poi un certo spazio sulla slitta del fucile, cosa che può lasciarne ben poco a disposizione per mire metalliche di backup (anche se questo è a maggior ragione vero per un ingranditore basculante, che occupa ancora più spazio).

Il lato sinistro dell'LCO, con la regolazione d'intensità del punto rosso

Il lato sinistro dell'LCO, con la regolazione d'intensità del punto rosso

Il Leupold LCO è alimentato da una batteria al litio CR123A da 3V

Il Leupold LCO è alimentato da una batteria al litio CR123A da 3V

Il lato destro dell'LCO, con il tappo del vano batteria

Il lato destro dell'LCO, con il tappo del vano batteria

Infine, non diversamente da tante ottiche compatte, il D-EVO ha una regolazione della parallasse fissa. Questo si è evidenziato provandolo a 100 metri dal bancone: il D-EVO richiede una posizione della testa costante per ottenere rosate davvero strette. Ciò è rilevante solo in termini di tiro di massima precisione, perché per l’uso per il quale il D-EVO è progettato la cosa resta entro limiti perfettamente tollerabili.

Non ho avuto modo di verificare a che distanza sia azzerata la parallasse, ma il libretto d’istruzioni Leupold per il reticolo CM-RW (da cui il CMR-W Devo è derivato) raccomanda un azzeramento a 200 metri, cosa che lascia ipotizzare che la parallasse sia azzerata a questa distanza.

Vista inferiore delle due ottiche, con gli attacchi per le slitte Picatiny

Vista inferiore delle due ottiche, con gli attacchi per le slitte Picatiny

Punto rosso e ottica 1-16x utilizzabili simultaneamente: comodo, ma come per tutte le cose, serve un po' di abitudine

Punto rosso e ottica 1-16x utilizzabili simultaneamente: comodo, ma come per tutte le cose, serve un po' di abitudine

Si tratta di piccoli prezzi da pagare per un dispositivo di mira che risolve elegantemente una serie di problematiche che utenti militari, cacciatori e tiratori si trovano ad affrontare, derivanti dall’esigenza di ingaggiare bersagli a distanze molto diverse che richiederebbero soluzioni di mira specifiche molto diverse sul medesimo fucile.

Parlando di prezzo, il Leupold D-EVO non è a buon mercato, con un prezzo suggerito di circa 2.000 euro, ma lo si può trovare a prezzi decisamente inferiori (un noto sito di e-commerce lo offre a 1.349$). A questo va poi aggiunto il prezzo del punto rosso, che nel caso del Leupold LCO, che si aggira sui 1.500 euro.

Ciò che il D-EVO non è, è un'ottica da tiro a segno o sniper. È un'ottica per impiego operativo militare o di caccia, che offre all'utilizzatore una scelta immediata a colpo d'occhio tra una soluzione a corto raggio e una a medio-lunga distanza.

Due rosate realizzate a una distanza di 100m, prima (a destra) e dopo la taratura del D-EVO

Due rosate realizzate a una distanza di 100m, prima (a destra) e dopo la taratura del D-EVO

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