Pistole Strike One in Venezuela?

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Pistole Strike One in Venezuela?

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La nota organizzazione antiarmi Unimondo.org ha pubblicato sul suo sito Internet un articolo sull'esportazione delle pistole semi-automatiche Arsenal Firearms Strike One in Venezuela... ma in che modo hanno dato la notizia?

La notizia arriva dalla famosa ONG antiarmi "Unimondo": le pistole Strike One sono state esportate in Venezuela?

Pierangelo Tendas, Senior Editor per GUNSweek.com, al tiro con una AF-1 Strike One

Pierangelo Tendas, Senior Editor per GUNSweek.com, al tiro con una AF-1 Strike One

Non è nostra abitudine, davvero, dare eco a notizie lanciate da note organizzazioni ostili al diritto dei cittadini a possedere e usare armi da fuoco – qual è la ben nota Unimondo, che non parla mai del nostro mondo se non può spalarci sopra fango in qualche modo.

 

È infatti proprio questo il tono – un attacco neanche troppo velato all'Export di armi di natura civile, sportiva e difensiva dall'Italia, nonché all'industria produttiva – dell'articolo con cui, lo scorso martedì 1 agosto, il ben noto disarmista Giorgio Beretta (nessun legame di parentela con la famiglia fondatrice di una delle più importanti aziende armiere del mondo) ha riportato l'export, autorizzato dal governo italiano nel 2016, di un certo numero di pistole semi-automatiche Arsenal Firearms AF-1 Strike One verso il Venezuela.

 

Non contestiamo che le notizie relative al rilascio della licenza per l'export di pistole Arsenal Firearms Strike One verso il Venezuela siano fondate, né che si tratti di una notizia di una certa gravità, considerata la situazione critica in cui versa il paese sudamericano.

Il Venezuela è attualmente sull'orlo della guerra civile

Il Venezuela è attualmente sull'orlo della guerra civile

Tuttavia, ciò che ha attirato la nostra attenzione è il fatto che l'autore dell'articolo non si renda conto (o non sappia) che ammeso che la notizia sia fondata, le 10.000 pistole non potrebbero certo essere fornite dalla Arsenal Firearms Srl, che sebbene quest'anno abbia mostrato segnali di rilancio, non sembra avere una simile capacità produttiva, e a dire il vero, agli occhi esterni di noi giornalisti del settore, era sembrata alquanto inattiva dal 2015: anno in cui la Arsenal Firearms ha subito una profonda riorganizzazione interna, da quando il suo CEO e co-fondatore Nicola Bandini ha lasciato la guida dell'azienda interamente nelle mani dell'ex socio russo Dimitry Streshinskiy.

 

La domanda da porsi allora è un'altra:

se come si legge nell'articolo di Giorgio Beretta, nel 2016 l’Autorità Nazionale Italiana per le Autorizzazioni dei Materiali di Armamento ha rilasciato un’autorizzazione alla Arsenal Firearms Srl per l’esportazione di 10mila pistole AF-1 Strike One, ma come detto, al momento l'azienda non sembrerebbe in grado di produrle in Italia, da dove arriverebbero tutte queste pistole?

 

Partendo dall'autorizzazione rilasciata dal nostro governo, l'articolo di Giorgio Beretta si concentra sulla compagine italiana della Arsenal Firearms, tralasciando però il fatto che l'azienda produca anche all'estero, Di certo la notizia, alla luce della situazione venezuelana, è senz'altro meritoria di approfondimento.

 

C'è modo e modo di dare notizie di questo tipo, soprattutto se ci si vuole affermare come fonti credibili. E l'articolo pubblicato da Unimondo a firma di Giorgio Beretta è un preclaro esempio di come non dare certe notizie: male e in maniera tendenziosa.

 

Ma questa è solo la nostra opinione. L'unica a poter fare affermazioni legittime è proprio la Arsenal Firearms Srl, alla quale offriamo fin da ora la nostra piena disponibilità a pubblicare conferme o smentite sui fatti in questione.

Pistole Strike One in Venezuela?

L'articolo apparso il primo di agosto 2017 sul sito Unimondo.org

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