• Virginia Gun Rally: i cittadini armati – e le Forze dell'Ordine – contro il disarmismo

Virginia Gun Rally: cittadini armati e Forze dell'Ordine contro il disarmismo

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Virginia Gun Rally: cittadini armati e Forze dell'Ordine contro il disarmismo

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E se la gente scendesse in piazza armata? È accaduto oggi a Richmond, in Virginia (Stati Uniti), dove decine di migliaia di persone si sono radunate per protestare contro le numerose proposte di legge di stampo disarmista della maggioranza democratica. Risultato: niente violenza, ma grande colpo d'occhio e messaggio non indifferente, supportato dalla maggior parte degli sceriffi dello Stato!

Decine di migliaia di persone hanno protestato oggi contro le proposte di legge disarmiste delle autorità della Virginia

Virginia Gun Rally: cittadini armati e Forze dell'Ordine contro il disarmismo

«Che cosa accadrebbe se la gente potesse scendere per strada armata?»

 

A questa domanda, tipica dei disarmisti, oggi possiamo dare una risposta certa: nulla. Assolutamente nulla.

 

Lo hanno dimostrato le oltre ventimila persone che – portando a vista armi, quasi tutte di tipo MSR, e quasi sempre indossando equipaggiamento tattico – si sono riversate di fronte al Palazzo del Governo dello Stato della Virginia, nella capitale Richmond, per protestare contro le proposte di legge disarmiste del governatore Ralph Northam e della sua maggioranza, appartenente al Partito Democratico.

 

Il ritiro, la settimana scorsa, di alcune delle proposte più disastrose non ha fermato la manifestazione organizzata dalla VCDL (Virginia Citizens Defense League), e mirata a mandare un messaggio chiaro: il diritto alle armi, garantito dal Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America, è sacro e inviolabile.

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La protesta è stata appoggiata anche dalla maggior parte degli sceriffi dello Stato: già da subito, dopo l'iniziale annuncio dei provvedimenti restrittivi, la maggioranza delle contee della Virginia si era dichiarata "Santuario", con gli sceriffi – capi elettivi delle Forze dell'Ordine nelle contee – intenzionati a non far rispettare nei territori di competenza alcuna legge disarmista.

 

L'annuncio della manifestazione – conclusasi poi senza alcun tipo di tensione o violenza – era stato accolto con considerevole allarme da parte dei politici democrats, che l'avevano etichettata come "raduno di neonazisti, razzisti e maschi bianchi arrabbiati", ventilando il rischio di una ripetizione dei disordini di Charlottesville del 2017; il governatore Northam aveva per l'occasione dichiarato lo stato d'emergenza, vietando il porto d'armi nel piazzale antistante il Palazzo del Governo. Le folle armate sono rimaste fuori dalla recinzione, mentre più di cinquemila manifestanti con cartelli e striscioni hanno superato i metal-detector e le barriere apposte all'ingresso della piazza per gridare il loro disappunto sotto le finestre delle sale del potere.

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Il materale video e fotografico raccolto durante la manifestazione, sia dai partecipanti quanto dai Mass Media – che pure hanno in tutti i modi tentato di ridimensionare la portata della manifestazione – racconta tuttavia una storia diversa: bianchi, afro-americani, ispanici e asiatici, femministe e sostenitori dei diritti della comunità LGBT, in armonia, hanno protestato contro il tentativo dei politici democratici di disarmare la popolazione della Virginia.

 

A dimostrazione di come il diritto a detenere e portare armi, garantito ai cittadini americani dal Secondo Emendamento della Costituzione USA, non abbia nulla a che vedere con razzismo e pionierismo, e ben poco a che vedere con la sola legittima difesa, ma bensì come esso sia stato concepito dai Padri Fondatori, e sia visto oggi dai cittadini statunitensi, come il diritto supremo che consente ai cittadini di detenere e portare gli strumenti necessari a difendere tutte le altre libertà, in particolar modo contro le tentazioni totalitarie delle autorità politiche.

 

Non è certo un caso se il giorno scelto per la manifestazione è coinciso con il Martin Luther King Jr. Day – la festa nazionale americana che celebra la vita e l'operato di Martin Luther King, paladino dell'uguaglianza razziale: il diritto alle armi, storicamente violato soprattutto nei confronti delle minoranze (che furono le prime, dalla fine della Guerra di Secessione agli anni '60, a vedersi preclusa la possibilità di armarsi), è apprezzato dalla maggior parte dei cittadini americani come simbolo di unità ed emancipazione.

E qualsiasi cosa gli antiarmi dicano al riguardo, gli americani non intendono rinunciarvi. Con la benedizione delle loro Forze dell'Ordine.

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