USA: Il movimento per il diritto alle armi non è violento!

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USA: Il movimento per il diritto alle armi non è violento!

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Né la violenza, né l'uso dell'intimidazione come forma di rappresentanza e di pressione politica sono condonati dalle organizzazioni e dai leader americani impegnati nella tutela del diritto alle armi

USA: Il movimento per il diritto alle armi non è violento!

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa congiunto da parte delle organizzazioni Second Amendment Organization, Guns for Everyone National, Liberal Gun Owners, National Association of Sporting Goods Wholesalers, The Firearms Coalition e Walk the Talk America, impegnate nella tutela del diritto a possedere e portare armi negli Stati Uniti d'America.

Pur nel pieno diritto di protestare energicamente contro ogni forma di violazione del diritto alle armi, le organizzazioni e gli individui impegnati in tale movimento condannano qualsivoglia forma di violenza politica

Pur nel pieno diritto di protestare energicamente contro ogni forma di violazione del diritto alle armi, le organizzazioni e gli individui impegnati in tale movimento condannano qualsivoglia forma di violenza politica

Alla vigilia del giuramento presitenziale che avrà luogo con misure di sicurezza senza precedenti dopo che l'edificio del Campidoglio è stato attaccato da una piccola banda di riottosi violenti e in vena di distruzione, pensiamo sia importante mettere le cose in chiaro.

 

Dall'incursione del 6 gennaio che ha temporaneamente interrotto la certificazione delle elezioni presidenziali, alcuni giornalisti, commentatori mediatici, anttivisti antiarmi e persino un piccolo gruppo di funzionari elettivi hanno tentato di legare il movimento per il diritto alle armi ai deprecabili atti che hanno portato causato varie morti quel giorno e instillato la paura di ulteriori violenze questa settimana. Tali affermazioni sono destituite di ogni fondamento.

 

Nessuna organizzazione per il diritto alle armi o leader riconosciuto del movimento ha istigato le violenze di Washington del 6 gennaio 2021.

A differenza di quanto suggerisce la propaganda disarmista, la comunità dei difensori del diritto alle armi è estremamente inclusiva dal punto di vista etnico, politico, religioso e culturale

A differenza di quanto suggerisce la propaganda disarmista, la comunità dei difensori del diritto alle armi è estremamente inclusiva dal punto di vista etnico, politico, religioso e culturale

La violenza politica va contro i principi del movimento per il diritto alle armi. Negli Stati Uniti, il Secondo emendamento protegge il diritto a detenere e portare armi come mezzi di difesa.

 

Come la comunità dei legali detentori di armi ha condannato la violenza legata alle manifestazioni che si sono susseguite nell'arco del 2020, così condanna senza "se" e senza "ma" la violenza e la distruzione che si è vista al Campidoglio il 6 gennaio.

 

Già dal pomeriggio del 6 gennaio, Tyler Yzaguirre, presidente Second Amendment Institute International e abitante di Washington, aveva pubblicamente postato sui social:

 

«Oggi si è vista una carica illegale e senza precedenti al Campidoglio. In questo Paese vige il diritto di protestare pacificamente, non di mettere in pericolo le vite dei parlamentari, degli agenti di Polizia, e dei vostri compatrioti americani.»

 

Rob Pincus, vicepresidente esecutivo della Second Amendment Organization, ha energicamente condannato la violenza e postato sui social già dall'inizio della manifestazione sotto il Campidoglio: «Spero vivamente che questa manifestazione rimanga, per quanto vivace, pacifica.»

Questo è il vero volto del movimento per il diritto alle armi negli USA e nel mondo: una forza inclusiva, non violenta, che nasce dal basso e che lotta per l'espansione e la tutela dei diritti

Questo è il vero volto del movimento per il diritto alle armi negli USA e nel mondo: una forza inclusiva, non violenta, che nasce dal basso e che lotta per l'espansione e la tutela dei diritti

Le manifestazioni di persone armate sono rare anche laddove esse siano esplicitamente consentite dalla legge; e anche in tali occasioni non è mai stato esploso un colpo

Le manifestazioni di persone armate sono rare anche laddove esse siano esplicitamente consentite dalla legge; e anche in tali occasioni non è mai stato esploso un colpo

Il movimento per il diritto alle armi si oppone ad ogni legge o regolamento che limiti la possibilità per i cittadini onesti di accedere a quelli che sono indubbiamente i più efficaci strumenti di difesa

Il movimento per il diritto alle armi si oppone ad ogni legge o regolamento che limiti la possibilità per i cittadini onesti di accedere a quelli che sono indubbiamente i più efficaci strumenti di difesa

Alan Gottlieb, fondatore della Second Amendment Foundation, ha dichiarato di essere rimasto "profondamente turbato" dalle azioni violente della piccola banda che ha invaso il Campidoglio.

 

La lista dei leader del movimento proarmi che hanno espresso opinioni simili è molto lunga. Ci sono circa 100 milioni di possessori d'armi negli Stati Uniti, che detengono oltre 400 milioni di armi da fuoco. Meno di mille rivoltosi hanno fatto irruzione nel Campidoglio il 6 gennaio, e nessuno di loro ha sparato un colpo.

 

Come David Yamane – docente all'università Wake Forest e studioso di cultura armiera – ha recentemente osservato in un articolo di replica ad un editoriale della rivista The Atlantic che attaccava il nostro movimento:

 

«Per quanto sia semplice commettere atti di terrorismo domestico, quasi nessun legale detentore d'armi si è mai dedicato ad atti d'insurrezione violenta.»

La protezione delle minoranze da ogni e qualsiasi forma di oppressione tramite il possesso degli strumenti più adatti resta un impegno costante del movimento per il diritto alle armi

La protezione delle minoranze da ogni e qualsiasi forma di oppressione tramite il possesso degli strumenti più adatti resta un impegno costante del movimento per il diritto alle armi

È anche il caso di ricordare che c'è una sola causa politica che unisce tutti i possessori d'armi: il diritto a detenerle e portarle. Nessun'azione posta in atto quel giorno al Campidoglio era specificamente legata al diritto alle armi. La folla violenta rappresentava una piccolissima minoranza delle persone raccolte quel giorno a DC per protestare. E non ci rappresentava affatto.

 

Negli Stati Uniti, oggi, le armi da fuoco sono detenute da persone di ogni fede politica e da membri di tutti i partiti. Le nostre organizzazioni e la nostra comunità rappresentano possessori d'armi di ogni fede, stile di vita, etnia, e interesse. Ogni Stato ha la sua organizzazione per il diritto alle armi che rappresenta i suoi residenti, la maggior parte degli Stati ne ospita più di una.

 

Il Secondo Emendamento protegge i diritti di tutti gli americani, a prescindere dal partito politico d'appartenenza, dalle intenzioni di voto o dalle posizioni in ogni ambito... e noi rispettiamo il diritto di chiunque di avere opinioni differenti ed esprimerle in maniera pacifica. In un periodo di così profonda divisione nel nostro Paese, chiediamo ai possessori d'armi di restare uniti per continuare a lottare per la difesa dei nostri diritti in futuro, a prescindere da chi abbiano votato o da quali siano le loro opinioni sulle elezioni del 2020.

Una verità scomoda: la comunità dei possessori di armi è attualmente più diversa, anti-razzista, non-violenta e più radicalmente opposta ad ogni forma di "fobia" di qualsiasi altro "movimento" per i diritti

Una verità scomoda: la comunità dei possessori di armi è attualmente più diversa, anti-razzista, non-violenta e più radicalmente opposta ad ogni forma di "fobia" di qualsiasi altro "movimento" per i diritti

Un recente comunicato stampa del gruppo 2nd Amendment Rally, che nel 2019 tenne una manifestazione pacifica di quattro ore presso il Campidoglio in collaborazione con la divisione eventi speciali della US Capitol Police, includeva le seguenti parole:

 

«I possessori d'armi da fuoco sono persone responsabili che sanno che la violenza è l'extrema ratio, da non usarsi in un momento di rabbia e frustrazione. Tutti i possessori d'armi devono sempre tenere a mente che le loro azioni possono avere conseguenze negative sul nostro movimento nel suo complesso. Chiunque senta la necessità di protestare nel corso delle prossime settimane lo faccia in maniera pacifica e rispettosa, com'è nostro diritto grazie al Primo Emendamento. Noi crediamo nelle proteste pacifiche, finalizzate a dimostrare un forte supporto alla causa e all'educazione, non all'intimidazione, verso coloro che speriamo di influenzare.»

 

Non possiamo che essere completamente d'accordo.