Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena

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Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena

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Sul set del film "Rust", l’attore Alec Baldwin ha involontariamente ucciso una persona. La sicurezza con le armi di scena è estremamente importante: vediamo come funzionano, come vengono usate e quali regole di sicurezza vengono seguite per evitare simili incidenti

Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena

L'attore Alec Baldwin

L'attore Alec Baldwin

Ieri (alla data in cui questo articolo viene scritto), l’attore Alec Baldwin ha involontariamente ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferito il regista Joel Souza sul set del film western "Rust", in un incidente con una delle armi di scena, in teoria caricata con munizioni a salve.

 

Le dinamiche esatte dell'incidente non sono ancora state rese note, ma sappiamo che il “Maestro d’Armi” del film è Hannah Gutierrez-Reed, una giovane 24enne al suo primo incarico. Non è nostra intenzione giungere a facili conclusioni, ma indubbiamente, qualunque mestiere che nella sua definizione contenga la parola “Maestro” presupporrebbe l’esistenza congiunta di competenza ed esperienza: due elementi che nel film Rust, evidentemente, sono venuti a mancare.

 

In ogni caso, non è la prima tragedia di questo genere che colpisce il mondo del cinema.

 

Nel 1984 l'attore John_Eric Hexum morì dopo essersi puntato per scherzo una pistola caricata a salve alla tempia e aver premuto il grilletto.

 

Nel 1993 il caso forse più famoso, in cui l'attore Brandon Lee, figlio dell'attore ed esperto di arti marziali Bruce Lee, venne ucciso sul set del film "Il Corvo" a causa di un incidente con un'arma di scena. Fu questo incidente che spronò a una revisione approfondita e completa delle norme di sicurezza sul maneggio delle armi di scena ad Hollywood.

Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena
Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena
Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena
Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena

Cos'è un'arma di scena?

Un'arma di scena è un'arma usata da un attore per rappresentare sullo schermo l'uso di un'arma reale. Come tale, richiede l'osservanza di specifiche regole di sicurezza.

La sala delle armi di scena della società newyorkese "The Specialists", uno dei fornitori specializzati più famosi del mondo del cinema e delle fiction televisive americane

La sala delle armi di scena della società newyorkese "The Specialists", uno dei fornitori specializzati più famosi del mondo del cinema e delle fiction televisive americane

The Specialists Ltd

Le armi di scena possono essere suddivise grossomodo in tre categorie, in ordine crescente di rischio di sicurezza che ciascuna rappresenta:

 

1) repliche inerti di armi (spesso stampate in gomma o plastica). Si tratta di oggetti a forma di arma incapaci di camerare alcuna munizione e, come tali, non rappresentano alcun rischio, se non come oggetti contundenti.

 

2) Armi modificate per sparare cartucce a salve. Di solito si tratta di armi semiautomatiche con molle di recupero, canna e sistema di chiusura modificati in modo da consentire a una cartuccia a salve, di per sé priva quasi di rinculo, di produrre il riarmo dell'arma. Possono comunque rappresentare un considerevole rischio di sicurezza, in quanto possono diventare roventi, causando ustioni, mentre le cartucce a salve possono comunque produrre un'onda d'urto sufficiente a causare ferite serie o persino fatali, specie se proiettano residui di borra o sigillatura della cartuccia, se lo sparo avviene a brevissima distanza dal corpo. Sono tuttavia impossibilitate a sparare munizioni vere.

 

3) Armi vere, funzionanti, che ovviamente rappresentano il massimo rischio di sicurezza. Sono usate tipicamente per realismo e perché sono più economiche e semplici di un'arma modificata per sparare a salve.

 

Tra tutte le armi di scena, i revolver sono tra le più pericolose, in quanto sono spesso armi vere e non dipendono dalla munizione usata per il loro ciclo di funzionamento. Possono inoltre camerare indifferentemente munizioni a salve o vere.

Che genere di munizioni si usano nei film?

Alec Baldwin e l'incidente mortale sul set del film "Rust": la sicurezza con le armi di scena

Come per le armi, anche le loro munizioni possono essere suddivise grossomodo in tre categorie, di nuovo in ordine crescente di pericolosità:

 

1) Munizioni inerti: si tratta di oggetti a forma di cartuccia, in resina, gomma o costituite da un bossolo e un proiettile vero, ma prive di polvere e innesco, e che quindi, da sole, non presentano alcun rischio.

 

2) Munizioni a salve, costituite da un bossolo con una carica di polvere, ma senza proiettile, e sigillato in modo da produrre il rumore di un vero sparo. Sebbene sostanzialmente innocue, possono comunque causare incidenti e hanno abbastanza energia da causare ferite gravi o fatali a distanza ravvicinata, come detto sopra.

 

3) Munizioni vere, che sono raramente usate, in quanto di solito è più sicuro sparare munizioni a salve e usare piccole cariche pirotecniche per distruggere ciò che in teoria verrebbe "colpito". È tuttavia necessario farne uso in alcuni casi specifici.

 

L'esigenza di usare munizioni inerti, a salve e vere nella stessa arma per scene diverse rappresenta un considerevole rischio che necessita di seguire con la massima diligenza specifiche regole di sicurezza.

L'incidente di Brandon Lee

La scena che costò la vita a Brandon Lee prevedeva di riprendere uno dei criminali che sparava all'attore con un revolver. Per ottenere una ripresa frontale realistica, l'arma venne caricata con munizioni inerti. Queste erano state realizzate probabilmente in modo inappropriato, in quanto uno dei proiettili si separò dal bossolo e rimase nell'arma.

 

Probabilmente il cane dell'arma, abbattendosi sulla cartuccia inadeguatamente realizzata con un innesco vero, produsse la separazione del proiettile dal bossolo. L'innesco era insufficiente a propellere la pallottola fuori dalla volata, ma abbastanza da lasciarla incastrata nell'arma, che venne poi caricata con munizioni a salve senza essere ispezionata: una cartuccia a salve dietro a un proiettile va a creare funzionalmente una munizione vera, e fu questa combinazione a uccidere Lee.

 

A seguito della morte di Lee venne attuata una profonda revisione delle norme di sicurezza, da cui scaturirono raccomandazioni seguite dall'intera industria del cinema statunitense, e che vengono adottate estesamente anche nel resto del mondo.

 

L'incidente di Lee fu il prodotto di una conoscenza insufficiente del funzionamento delle armi di scena, unita a misure di sicurezza inadeguate e al non aver seguito le norme di sicurezza fondamentali con le armi, specificamente quella che impone di non puntare mai un'arma contro nulla a cui non si voglia davvero sparare.

La moderna sicurezza con le armi di scena

Le moderne regole di sicurezza nel maneggio delle armi di scena esigono la presenza sul set di un Maestro d'Armi ogni qual volta armi a salve o vere vengano maneggiate.

Gli attori, come anche i registi, i direttori della fotografia e chiunque altro direttamente coinvolto nella realizzazione di scene con armi da fuoco, dovrebbero essere informati e correttamente istruiti su tutte le norme di sicurezza necessarie al maneggio di armi o loro riproduzioni (in questa immagine, un corso su "l'uso scenico di armi da fuoco" organizzato da GUNSweek.com per un gruppo di professionisti del settore foto/video

Gli attori, come anche i registi, i direttori della fotografia e chiunque altro direttamente coinvolto nella realizzazione di scene con armi da fuoco, dovrebbero essere informati e correttamente istruiti su tutte le norme di sicurezza necessarie al maneggio di armi o loro riproduzioni (in questa immagine, un corso su "l'uso scenico di armi da fuoco" organizzato da GUNSweek.com per un gruppo di professionisti del settore foto/video

Una volta prerogativa di produzioni che puntavano ad ottenere il massimo realismo nel maneggio delle armi o la massima accuratezza storica, un Maestro d'Armi è una figura competente nel maneggio delle armi, nella loro tecnologia e nelle relative procedure di sicurezza, ed è responsabile del caricamento, scaricamento, verifica e ispezione delle armi di scena prima e durante le riprese, nonché della formazione di cast e attori sulla sicurezza nel maneggio delle armi.

 

Sfortunatamente le produzioni a basso budget spesso risparmiano sulle ore di lavoro che un eventuale Maestro d'Armi trascorre effettivamente sul set (ammesso che ne venga impiegato uno, laddove obbligatorio per legge), cosa che ha un impatto pesante sulla sicurezza, come il caso di Alec Baldwin (attore e produttore del film) ha dimostrato.

 

Ma d'altra parte, un Maestro d'Armi ha il suo costo, proprio per due motivi fondamentali: realizzare scene d'azione accurate tecnicamente e storicamente, istruendo gli attori su come maneggiare le armi, rendendo il film qualitativamente realistico; ma anche e soprattutto, garantire la sicurezza sul set, perché anche con le armi a salve, ci si può fare molto male.

 

Munizioni inerti, a salve e vere devono poi essere tenute rigorosamente separate. Dopo ogni caricamento e scaricamento di un'arma con qualsiasi tipo di munizione, l'arma viene accuratamente ispezionata, e si verifica che non vi siano residui di sorta nel tamburo o nella canna, verifica che viene ripetuta dopo il caricamento con altri tipi di munizioni.

 

Gli attori andrebbero incoraggiati a provare le armi di scena in un contesto sicuro, seguendo anche dei corsi specifici fuori dal set, prima di girare le scene, per familiarizzare con le armi da usare e assicurarsi che tutto funzioni a dovere.

 

Sul set le armi vanno poi verificate e preparate (ed eventualmente caricate) solo all'ultimo momento, appena prima di essere consegnate all'attore, quando già tutti i membri del cast e della troupe sono al loro posto, in modo da minimizzare la confusione ed evitare il rischio che qualcuno possa inavvertitamente entrare in aree pericolose.

 

Infine, le armi non vengono mai puntate direttamente contro qualcuno durante le riprese: ogni volta che vediamo una scena in cui qualcuno spara a qualcuno, l'arma viene in realtà puntata fuori bersaglio assicurandosi che non sia rivolta verso nessuno, e saranno poi l'angolo di ripresa e la focale impiegata a dare l'impressione che l'arma sia puntata a bersaglio.

In questo modo, persino in caso di incidente, nessuno dovrebbe farsi male.

 

Date queste premesse appare evidente come, qualsiasi cosa sia successa durante le riprese di "Rust", diverse cose devono essere andate storte, o devono essere state commesse svariate negligenze, perché un simile incidente sia potuto accadere.

Considerazioni tecniche sui moderni film Western

Di Bruno Circi


Al momento in cui scriviamo di quanto accaduto sul set del film western "Rust" non sappiamo quale sia il modello esatto di arma che è stata utilizzata nella sfortunata scena. Tuttavia, nel corso degli ultimi 20 anni circa, nei film americani abbiamo visto apparire sempre più modelli di revolver "ad avancarica", come effettivamente erano i modelli Colt o Remington prodotti fino al 1870 circa.

Due bellissime repliche Uberti. Dall'alto: una moderna riproduzione di un revolver ad avancarica modello Colt 1851 in calibro .36, e una sua versione convertita a retrocarica, in calibro .38 Special.

Due bellissime repliche Uberti. Dall'alto: una moderna riproduzione di un revolver ad avancarica modello Colt 1851 in calibro .36, e una sua versione convertita a retrocarica, in calibro .38 Special.

I due modelli sono molto simili, ma sostanzialmente differenti fra loro dal punto di vista pratico del caricamento.

Li abbiamo visti entrambi in film come "il Buono, il Brutto e il Cattivo" di Sergio Leone, ambientata nel corso della Guerra Civile Americana: ma quando li vedavamo sparare, per praticità scenica veniva usata la versione a retrocarica, che in quel periodo storico invece ancora non esisteva.

www.ubertireplicas.com

La disponibilità sia di revolver ad avancarica che a retrocarica come quelli prodotti da aziende italiane come Uberti e Pietta ha permesso alle produzioni cinematografiche americane di poter "arricchire" le storie e le scene dei fil western per il piacere di tutti gli appassionati del genere.

 

Ma un revolver ad avancarica si carica in modo sostanzialmente diverso rispetto a uno a retrocarica.

 

I revolver ad avancarica si caricano inserendo manualmente polvere nera sciolta e proiettili in piombo in ogni singola camera del tamburo, che viene poi innescato con delle capsule di innesco inserite (anche queste manualmente) sui luminelli, nella parte posteriore del tamburo.

 

I revolver a retrocarica si caricano invece in modo a noi più familiare, inserendo nel tamburo delle normali cartucce metalliche.

 

Il discorso sembra semplice (e lo è), ma chi non conosce i revolver ad avancarica non sa che poter verificare "cosa c'è effettivamente dentro" le camere del tamburo non basta "guadare", perché una volta caricato, polvere e proiettili sono permanentemente bloccati alll'interno del tamburo stesso, fino al momento dello sparo.

Il tamburo potrebbe contenere solo proiettili finti, magari in gomma, plastica o legno, solo per ragioni sceniche d'inquadratura (frontale), ma senza nessuna carica di polvere da sparo.

Oppure... il tamburo potrebbe contenere le cariche di polvere nera e quelli che vedete guardando frontalmente sono proiettili veri, in piombo.

 

Ai fini pratici, soprattutto nel caso di film, i revolver ad avancarica richiedono quindi più attenzione ai fini della sicurezza, perché richiedono più esperienza nel caricarli e nel verificarli, o nello scaricarli: perché per fare questo non è possibile aprire semplicemente il tamburo e togliere le cartucce, ccome appunto si fa con un revolver a retrocarica.

 

Agli albori del cinema western all'italiana, che coincise con la nascita delle nostre più famose aziende del settore delle repliche western, nei film di Sergio Leone si utilizzavano spesso riproduzioni di revolver ad avancarica "convertiti" a retrocarica, soprattutto per ragioni di praticità scenica, ma in definitiva, anche più semplici da controllare ai fini della sicurezza.

 

In conclusione, se in una scena di un film western viene usato un revolver ad avancarica, e sul set non c'è un Maestro d'Armi esperto e competente, o l'arma viene maneggiata da persone senza preparazione... la possibilità di un incidente in teoria è maggiore. Non per colpa dell'arma, ma perché un revolver ad avancarica è più difficile da verificare e richiede più attenzione da parte di chi dovrebbe garantire la sicurezza nel maneggio delle armi durante le riprese.

 

Non abbiamo informazioni di dettaglio, ma gli elementi noti su quanto accaduto ad Alec Baldiwin sul set del film "Rust" ci fanno pensare che la scena girata prevedesse un'inquadratura frontale dell'arma, mentre questa sparava, probabilmente a breve distanza. In queste condizioni di ripresa, che si tratti di un revolver ad avancarica o a retrocarica, esistono tecniche fotografiche e condizioni di sicurezza ben precise da rispettare. Che non sono state rispettate.